L’incompiuta: il nuovo corto tutto toscano del regista pratese Helmut Morganti

Le riprese ad Anghiari al Castello di Sorci, location che ispirò Roberto Benigni e Massimo Troisi per la sceneggiatura del film “Non ci resta che piangere”

Dal 14 al 17 marzo il Castello di Sorci ad Anghiari, in provincia di Arezzo, si è trasformato nel set del cortometraggio L’incompiuta, diretto dal fotografo e regista pratese Helmut Morganti e prodotto dalle società toscane Pagliai Film Group & Kahuna Film. Una produzione tutta toscana ma con un cast internazionale che vede come protagonista l’attrice francese Amélie Daure nei panni di Louise, già interprete al fianco di Raoul Bova della miniserie per la tv Francesco (2002).

Le immagini del backstage:

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© profilo FB Helmut Morganti

La location

Il Castello di Sorci è una location conosciuta dagli appassionati di cinema: qui Massimo Troisi e Roberto Benigni trovarono l’ispirazione per scrivere la sceneggiatura del famoso film “Non ci Resta che Piangere“. Troisi lo racconta in un’intervista in cui parla della genesi del film:

“Non ci resta che piangere è l’unico mio episodio cinematografico riconducibile al teatro. Benigni ti dà la forza, io questo film da solo non l’avrei mai fatto. Nessuno dei due lo avrebbe fatto da solo, ci saremmo un pò vergognati. Mi è capitato di dirigerlo più io perché Roberto riusciva ad arrivare più tardi di me. L’idea è nata giocando. Eravamo insieme al Castello di Sorci, vicino ad Arezzo, e giocavamo sempre a stare dieci anni avanti, agli anagrammi…una sera, lui ha cominciato a fare Marx, io a fare Freud. E proprio fingendo di essere personaggi del passato è nato il film. Se uno si trova in un’altra epoca e pensa di potere inventare, non so, lo sciacquone o la lampadina, si accorge che è impossibile, non sa come funziona. Dovevamo interrompere spesso le scene perché scoppiavamo a ridere. Io penso che noi siamo la rovina del cinema italiano pecché ce mettimmo llà a fa’ gli attori, i registi, gli sceneggiatori; e chesto si fa solo dopo anni e anni di gavetta. Mo’ arriva uno e dice mo’ faccio ‘a regia, ‘a sceneggiatura e l’attore. Vabbè, fallo! Poi guarda ‘o cinema italiano in che condizioni sta…”

Una storia drammatica

La storia di Louise, una pianista di 45 anni, con un passato travagliato dal dramma della prematura perdita del padre. L’uomo, in un atto di follia estrema, si suicida per l’insuccesso personale nel terminare la propria opera per pianoforte. Louise cresce vivendo il dramma del padre e l’allontanamento precoce della madre come un’ossessione legata all’opera incompiuta. Louise un giorno si confronterà con tre giovani adolescenti durante una sua lezione di pianoforte, in un ambiente grottesco e surreale darà sfogo alle proprie pulsioni inibite. Louise infine comprenderà il suo delirio esistenziale, decidendo di concludere l’opera del padre.

Il cast

Fanno parte del cast, oltre alla protagonista Amélie Daure, Matilda Farrington (Eleonora), Aveline Poirier (Gilda), Sofia Pignatti (Angelina), Matteo Conti (Francoise Duval), Gemma Spadi Foggi (Louise Duval da bambina).

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